La cucina siciliana mostra tracce e contributi di tutte le culture hanno dominato Sicilia negli ultimi due millenni.
La cucina siciliana è un’arte frutto di una commistione di culture; essa infatti può essere interpretata come una cartina di tornasole delle varie culture che l’anno abitata, delle vicende storiche che l’hanno investita e delle credenze religiose che il susseguirsi delle dominazioni hanno introdotto all’interno del suo territorio.
Già gli antichi greci avevano introdotto uno stile ben preciso di abitudini culinarie, che con il passare del tempo si è arricchito di nuove pietanze e nuovi sapori, seguendo anche le vicissitudini storiche dell’isola.
Si tratta quindi di una cultura gastronomica regionale che mostra tracce e contributi di tutte le culture che si sono stabilite in Sicilia negli ultimi due millenni, tramandata di generazione in generazione oltre che in ambito letterario, motivo che spiega perché alcune ricette, di origine antichissima, sono tutt’oggi preparate e servite a tavola con frequenza.
Vi abbiamo parlato in passato del Garum di tonno per esempio, la “salsa” più amata dagli antichi che oggi viene riproposta e che noi stessi commercializziamo per il suo sapore intenso e ottimo per condire i piatti.
Nel contesto generale si può affermare che la cucina siciliana sia motivo di riconoscimento e identità comune per i siciliani e, nell’epoca moderna, un motivo di attrazione turistica.
Con l’effetto dell’emigrazione all’estero, questa cucina è stata esportata in molte località, distanti dalla terra d’origine.
La cucina siciliana costituisce dunque un tratto identitario importantissimo per gli isolani, un’unione indissolubile con la propria terra d’origine.
Nonostante ciò, si può notare come nonostante l’identità sia sicuramente unitaria, spostandosi fra le varie zone dell’isola ciascuna ricetta assuma delle connotazioni ben specifiche; la stessa ricetta, cucinata a Catania o a Palermo, etc… avrà delle importanti variazioni in termini di preparazione o di ingredienti.
Per altro alcune ricette sono preparate e commercializzate soltanto in alcuni luoghi e non si reperiscono altrove, vedi ad esempio le panelle palermitane o i muccunetti di Mazara del Vallo.
A proposito dunque della specificità del territorio, e dunque della cucina e delle colture, è curioso conoscere le origini del nostro Pomodorino di Pachino, un seme trapiantato nelle nostre terre perché solo lì il frutto riesce a dare il massimo in termini di sapore, colore e odore.